Eventi: PNEUMATICA EMILIANO ROMAGNOLA IN CONCERTO A SANTA SOFIA
Pubblicato sabato 16 ottobre 2004 (836 letture)
Inviato da musicapopolare
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18 OTTOBRE 1944 – LIBERAZIONE DI SANTA SOFIA
DOMENICA 17 OTTOBRE 2004
Cerimonia ufficiale
Cortile dell’ostello
Ore 11,30 Saluto del Sindaco di Santa Sofia: Flavio Foietta
Intervento del segretario dell’ANPI Provinciale: Leo Matteucci
Deposizione di una corona al cippo nel Parco della Resistenza
Festa dei Santasofiesi
Ore 12,30 Pranzo presso la sala polivalente al piano terra dell’Ostello
Piatti della tradizione contadina
Nel pomeriggio merende
Ore 15,00 Concerto della
PNEUMATICA EMILIANO ROMAGNOLA
Stefano Zuffi: Voce, ghironda, violino, ocarina, mandolino, piffero, piva
Paola Sabbatani: Voce
Ombretta Franco: Fisarmonica
Marco Bartolini: Percussibile
Michele Corcella: Chitarre
PRESENTA:
CASAdelPOPOLO
Perché non sono mai solo tre parole, e cuore fa rima con amore
ma anche con altro. Una storia della canzone sociale e politica dai primi dell’ottocento fino a Contessa e I treni per Reggio Calabria
a ripercorrere la nostra storia più recente.
Un percorso attraverso gli aspetti comunicativi ed evocativi del canto e della musica. Canti di lavoro e sul lavoro, dalle forme più antiche legate al lavoro rurale fino ai più recenti canti di fabbrica, di emigrazione, ai canti di protesta, denuncia di malessere e sfruttamento. Canti provenienti dai campi, quindi, dalle fabbriche, dai cortei, dai concerti e dalle osterie, ma anche canti non direttamente riconducibili al lavoro, che rientrano nell’argomento con la loro funzione di alleviare la fatica segnando e disegnando momenti di divertimento. Sono canti d’amore, balli, racconti che hanno svolto una importante funzione sociale. Citando Roberto Leydi: “Si è soliti far rientrare nella definizione di “canti di lavoro” non soltanto quei canti specifici che vengono utilizzati per ritmare il lavoro, ma anche quelli che sono destinati ad accompagnare o alleviare la fatica o la noia del lavoro, individuale e collettivo”.
Nina e Contessa, come Per i morti di Reggio Emilia, Sciur padrun, O Gorizia, Mamma mia dammi cento lire, fino a I treni per Reggio Calabria, sono pietre che hanno segnato una parte recente della nostra storia, che ancora hanno qualcosa da dire, che ancora fa piacere cantare. Insieme.
I brani provengono da registrazioni e dischi del folk revival degli anni ’60 e da registrazioni effettuate dal gruppo in diverse aree dell’Emilia e della Romagna.
Nella riproposta sono stati utilizzati strumenti propri della cultura popolare, quali ghironda, piva, mandolino, violino, chitarra e fisarmonica e altri ancora, allo scopo non di ripresentare un filologico e ricalcato profilo sonoro, quanto piuttosto di rispondere all’esigenza di recupero di elementi, anche sparsi nel tempo e nello spazio, della cultura tradizionale per potere aggiungere ancora qualche tessera a quel prezioso mosaico, difforme e variegatissimo, che è la cultura popolare.
DISCOGRAFIA
Album:
Antologia della musica popolare italiana – Emilia Romagna (Red edizioni) (2002)
Mamma mia dammi cento lire – suoni e voci dell’emigrazione italiana (Filef bologna e Regione Emilia Romagna) (2002)
Compilation:
Tribù Italiche – Emilia Romagna (World Music magazine) (2002)
Italie: Instruments de la musique populaire (Buda, Musique Du Monde – distr. Universal) (2003)
Altreterre - Musiche da Santarcangelo dei Teatri. – Santarcangelo dei Teatri – distr. Il Manifesto (2003)
Firma: Associazione Scuola di Musica Popolare, Piazza Fratti, 2 47034 Forlimpopoli (FC)
Per informazioni 0543 444621
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