Paolo Sorrentino, uno dei più interessanti registi del nuovo cinema italiano, sarà a Cesena nella serata di martedì 21 novembre per presentare il ultimo film “L’amico di famiglia”, che ha partecipato in concorso al Festival del Cinema di Cannes, riscuotendo notevole successo di pubblico e di critica. L'appuntamento è fissato per le ore 21 al cine teatro Jolly: dopo un breve saluto iniziale ci sarà la proiezione del film, alla quale seguirà l’incontro con il regista.
L’iniziativa è organizzato dall'assessorato alla Cultura/Centro Cinema Città di Cesena e dal Cineforum Image, in collaborazione con la Direzione del Cinema Jolly.
L’ingresso è di 5 euro.
Nato a Napoli nel 1970, Paolo Sorrentino è uno dei giovani autori emergenti del cinema italiano.
Giunto dietro alla macchina da presa dal mondo più riservato della scrittura (ha vinto il Premio Solinas nel 1997 con Dragoncelli di fuoco, ha scritto insieme a Capuano la sceneggiatura di Polvere di Napoli e ha lavorato per la serie tv La squadra), Sorrentino ha esordito come regista, dopo alcuni cortometraggi, con il pluripremiato “L'uomo in più” (2001). Ad esso è seguito “Le conseguenze dell'amore” (2004), film che ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui 5 David di Donatello ("miglior film", "miglior regia", "migliore sceneggiatura", "migliore attore protagonista" e "miglior direttore della fotografia") e 3 Nastri d'Argento ("migliore attore protagonista", "migliore attore non protagonista" e "miglior direttore della fotografia").
“L'amico di famiglia”, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, Laura Chiatti, Giacomo Rizzo, è la storia di un vecchio usuraio dell'Agro Pontino Geremia de' Geremei (Giacomo Rizzo), persona rivoltante, sia esternamente che internamente. Geremia ha un rapporto morboso, ossessivo, malato con qualsiasi cosa. Con la madre, il padre, i soldi, le donne, insomma con la vita. Accompagnato dal fido Gino, un tipo schivo, fissato con il country, la vita di Geremia si incrocia con quella di Rosalba, una ragazza che sta per sposarsi, il cui padre ha chiesto i soldi all'usuraio.
Con imprevedibili conseguenze per tutti, perché è il denaro che impone le regole.
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